Le Chai de mon Père fut 300 Laurichesse | circa 1970-2023 | 49%

Cognac distillato negli anni '70 da Guy Laurichesse, prodotto in un alambicco da 12 hl nella proprietà di famiglia a Verrières e proveniente dalla stessa chai dei fut 104 e 301, ma con una resa estremamente inferiore: solamente 140 bottiglie!

Oggi Olivier valorizza il lavoro di suo padre attraverso la gamma Le Chai de mon Père (ex Hommage).

Ogni botte viene accuratamente selezionata e imbottigliata così com'è per mettere in evidenza tutto il lavoro e il know-how di Guy (nessuna riduzione, nessuna aggiunta di caramello, ecc.).

Naso: Cioccolato, spezie di quercia e frutta. Molto diverso dalle botti 301 e 104, con una esplosione di frutti rossi. Prugne secche, fichi, datteri, uvetta rossa. Naso nel complesso molto diverso dalle altre due botti e forse atipico ma di rara eleganza e ricchezza.

Palato: Ricco di sapore e di consistenza. Dolce e aspro. Profilo di frutta rossa secca e candita: pasta, fichi, prugne secche e altri frutti canditi. Cioccolato e spezie. Tannini di quercia e amarezza da buccia di mela rossa. Alcool quasi non percepibile.

Finale: mango e albicocca. Lungo e persistente.

Quando mi chiedono "ma perchè il cognac? Lo beveva mio nonno!", mi piace rispondere "Dove lo trovate un distillato del genere, di questa età a questo rapporto qualità-prezzo? ".
In un mondo in cui assaggiare qualcosa "più vecchio di noi" è diventato per pochissimi il cognac ci ricorda che la qualità assoluta della materia prima permette maturazioni lunghe, pazienti.

Botte unica, con una resa estremamente inferiore alle altre (solo 140 bottiglie...) ma di un prodotto straordinario, una summa delle botti 104 e 301, con il felice matrimonio di note apprezzate dagli amanti del whisky ma anche dai puristi del cognac. Un prodotto che unisce i due mondi.